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UE Sigla Accordo Rivoluzionario sul Patto di Stabilità: Nuove Regole per la Gestione del Debito e degli Investimenti

20 Dic 2023 - Europa

UE Sigla Accordo Rivoluzionario sul Patto di Stabilità: Nuove Regole per la Gestione del Debito e degli Investimenti

I ministri delle Finanze dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo sul nuovo Patto di stabilità e crescita, segnando un momento significativo nella politica economica europea. Dopo un’ultima riunione dell’Ecofin, convocata in via straordinaria e in videoconferenza, è stata siglata un’intesa che riflette lo spirito di compromesso necessario in un’Europa composta da 27 Paesi.

Il nuovo Patto si basa ancora sul principio del Trattato di Maastricht, con le soglie del 3% del Pil per il deficit e il 60% per il debito. Gli Stati che non rispettano questi parametri dovranno mettersi in regola con piani di rientro concordati con la Commissione europea, simili ai Piani nazionali di ripresa e resilienza. Gli Stati con un deficit sopra al 3% dovranno attuare una riduzione annua dello 0,5%.

Un elemento chiave dell’accordo è una clausola transitoria per il periodo 2025-2027, che prevede di considerare l’aumento degli interessi sul debito nel calcolo del taglio di deficit. Questo non rappresenta uno scorporo pieno, ma si avvicina a tale concetto. I piani di rientro del deficit possono durare dai quattro ai sette anni, a seconda delle riforme e degli investimenti previsti. Importante è che al termine del percorso venga raggiunto l’obiettivo di riduzione del deficit.

Il ministro dell’Economia italiano, Giancarlo Giorgetti, ha commentato che l’Italia ha ottenuto molto dall’accordo, considerandolo sostenibile e realistico per il Paese. Ha sottolineato che le nuove regole sono più realistiche rispetto a quelle attualmente in vigore e che dovranno essere testate nei prossimi anni.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso soddisfazione per il compromesso raggiunto, ritenendo il nuovo Patto migliorativo per l’Italia rispetto alle condizioni passate. Ha evidenziato che le regole meno rigide e più realistiche scongiurano il rischio di un ritorno automatico ai precedenti parametri, che sarebbero stati insostenibili per molti Stati membri.

Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha rilevato il ruolo decisivo dell’Italia, insieme a Francia e Germania, nel raggiungimento dell’intesa. Ha enfatizzato l’importanza di alcuni aspetti per l’Italia, come il percorso di correzione del deficit che tiene conto dei maggiori costi per i tassi di interesse e il riconoscimento dell’importanza degli investimenti nel Pnrr.

I ministri hanno definito l’accordo un “traguardo storico” perché introduce regole “realistiche” che lasciano spazio per le riforme e gli investimenti. Il nuovo Patto entrerà in vigore nella primavera del 2024, in tempo per le raccomandazioni dei bilanci del 2025.

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