Un’Europa Rinnovata: I 15 Anni dal Trattato di Lisbona e le Prossime Sfide di Riforma
31 Mar 2024 - Europa
A 15 anni dall'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, l'Unione Europea si trova davanti a nuove sfide globali che richiedono azioni decisive e riforme ambiziose.
15 Anni dal Trattato di Lisbona: Un Bilancio e le Prospettive di Riforma
Sono trascorsi 15 anni dall’ultima revisione significativa dell’architettura giuridica e politica dell’Unione Europea (UE), marcata dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009. Questo trattato ha segnato una pietra miliare, definendo in maniera più chiara le competenze tra l’UE e gli Stati membri, dotando l’Unione di una propria personalità giuridica e introducendo, per la prima volta, una procedura formale per il ritiro di uno Stato membro.
L’Impulso verso la Riforma
Nell’arco di questi anni, il tema dell’allargamento è stato uno dei principali argomenti invocati dai sostenitori della riforma delle istituzioni, dei trattati e del bilancio dell’UE. Tuttavia, le ragioni sottostanti la spinta verso la riforma vanno ben oltre, toccando questioni di portata globale come la guerra in Ucraina, la transizione digitale ed energetica, il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali. Queste sfide richiedono una risposta coordinata e robusta da parte dell’UE, secondo quanto evidenziato nel rapporto “Trattati UE: perché hanno bisogno di cambiamenti mirati” della Fondazione per gli Studi Europei Progressisti.
Le Proposte di Riforma alla Ribalta
Recentemente, il Parlamento Europeo ha approvato proposte per la riforma dei Trattati UE, e significative discussioni sono state sollevate al Vertice di Granada. Questi dibattiti hanno evidenziato aree chiave in cui è necessaria una riforma, includendo il processo decisionale e l’allargamento, la pace e la sicurezza, lo stato di diritto, la lotta al cambiamento climatico, la transizione energetica e digitale, e la salute pubblica.
Processo Decisionale e Allargamento
La proposta di riforma del processo decisionale e dell’allargamento si concentra sulla necessità di rendere le istituzioni dell’UE più efficienti e pronte ad accogliere nuovi membri. Si suggerisce di passare alla maggioranza qualificata in ambiti dove attualmente si richiede l’unanimità, per prevenire blocchi istituzionali. Questo cambio richiederebbe il consenso del 55% degli Stati membri, rappresentanti almeno il 65% della popolazione dell’UE. Inoltre, si propone un sistema più bicamerale che rafforzi il ruolo del Parlamento Europeo e modifichi il processo di elezione del Presidente della Commissione, con il Parlamento che lo propone e il Consiglio che lo approva.
Pace e Sicurezza
La riforma proposta per la pace e la sicurezza mira a consolidare il ruolo dell’UE come attore globale in materia di difesa. L’idea è di creare un’Unione di difesa europea con capacità militari proprie. Questa mossa è stata stimolata dalla guerra in Ucraina, che ha esposto le limitazioni dell’UE in termini di difesa e sicurezza, evidenziando la dipendenza da alleati esterni e la necessità di un’azione più autonoma.
Consolidare lo Stato di Diritto
Rafforzare lo stato di diritto e la legittimità democratica dell’UE è un altro obiettivo chiave delle proposte di riforma. Si raccomanda di aumentare la condizionalità del bilancio dell’UE e di rivedere l’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea, che permette di sospendere il diritto di voto di uno Stato membro in caso di violazione dei valori fondamentali dell’UE. Questo meccanismo, finora limitato nella sua efficacia, potrebbe essere rafforzato per garantire il rispetto dello stato di diritto.
Il Cambiamento Climatico
La lotta contro il cambiamento climatico è una priorità che richiede un intervento deciso a livello di trattati UE. Le proposte includono l’aggiunta degli obiettivi di riduzione del riscaldamento globale e di conservazione della biodiversità tra le priorità dell’Unione. Si propone inoltre di conferire all’UE una competenza esclusiva in materia di politica internazionale per il clima, per parlare con una voce unica nelle negoziazioni ambientali globali.
Transizione Energetica
La crisi energetica scatenata dalla guerra in Ucraina ha messo in luce la vulnerabilità europea in termini di approvvigionamento energetico. Le proposte mirano a creare un’Unione Europea dell’energia che assicuri sicurezza, accessibilità e sostenibilità energetica, basandosi su cinque pilastri: sicurezza energetica, integrazione del mercato, efficienza, decarbonizzazione e ricerca.
La Transizione Digitale
L’aggiornamento dei trattati per includere esplicitamente il digitale è visto come fondamentale. Ciò garantirebbe all’UE di affrontare con maggiore efficacia le sfide e le opportunità del settore digitale, regolamentando le grandi piattaforme e proteggendo i dati personali degli utenti. Le proposte suggeriscono che le questioni digitali diventino una competenza condivisa tra l’UE e gli Stati membri.
Salute
La pandemia di COVID-19 ha evidenziato l’importanza di una cooperazione europea nel settore della salute. Si propone l’estensione delle competenze dell’UE per sviluppare beni pubblici europei nel campo sanitario, come uno spazio europeo dei dati sanitari e l’acquisto congiunto di vaccini e farmaci. Questo migliorerebbe la capacità di risposta dell’UE a future crisi sanitarie.
La Via verso l’Adozione delle Riforme
Le proposte di riforma attraversano vari settori, da cambiamenti nei meccanismi di voto a una maggiore integrazione in ambiti come la difesa, l’energia e il digitale. La procedura per la modifica dei trattati si articola attraverso la revisione ordinaria o semplificata, o attraverso le clausole ponte, ma tutte richiedono la ratifica da parte degli Stati membri.