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Veto Costituzionale in Croazia: Il Presidente Milanović Escluso dalle Elezioni

19 Mar 2024 - Europa

La decisione della Corte costituzionale croata segna una svolta nella politica nazionale, vietando al presidente Milanović di scendere in campo nelle prossime elezioni: un chiaro monito sul rispetto dei confini costituzionali in una democrazia vibrante

Veto Costituzionale in Croazia: Il Presidente Milanović Escluso dalle Elezioni

In una mossa senza precedenti, la Corte costituzionale della Croazia ha stabilito che il presidente Zoran Milanović non può candidarsi al Parlamento nelle elezioni del 17 aprile, né assumere il ruolo di primo ministro per il Partito socialdemocratico (Sdp), al momento all’opposizione. Questa decisione risponde direttamente alle intenzioni precedentemente espresse da Milanović, delineando chiari limiti costituzionali al coinvolgimento del presidente in attività politiche partitiche.

Le Limitazioni Costituzionali e la Violazione

La Corte ha sottolineato come le funzioni e i doveri costituzionali del presidente, specialmente durante il periodo elettorale, precludano la sua candidatura parlamentare e la partecipazione attiva alla campagna elettorale di qualsiasi partito. La sentenza arriva dopo che Milanović ha annunciato le elezioni, una mossa interpretata come una violazione degli obblighi costituzionali del suo ufficio.

Implicazioni della Decisione della Corte

Nonostante la severità della decisione, la Corte non ha considerato l’opzione di rimuovere Milanović dalla sua carica. La possibilità di dimissioni è stata esclusa dallo stesso presidente, che ha espresso il desiderio di non lasciare il paese “ai ladroni” facendo riferimento all’attuale primo ministro, Andrej Plenković. Tuttavia, la Corte ha lasciato aperta la porta a una potenziale nomina di Milanović a primo ministro da parte del Sdp in caso di vittoria elettorale e formazione di una nuova maggioranza parlamentare.

Le Reazioni Attese e le Conseguenze

La Corte costituzionale ha inoltre avvertito Milanović e l’Sdp di astenersi da ulteriori dichiarazioni o comportamenti incostituzionali, minacciando azioni punitive come la squalifica dell’Sdp dalle elezioni o l’annullamento della decisione di tenere le elezioni il 17 aprile. La situazione resta tesa, con l’intero paese in attesa delle reazioni del presidente Milanović e del leader del Partito socialdemocratico, Peđa Grbin, a questa decisiva sentenza.

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