Veto dell’Ungheria: Bloccato il Pacchetto di Aiuti UE per l’Ucraina
15 Dic 2023 - Europa
Gli Stati membri dell’Unione Europea, ad eccezione dell’Ungheria, hanno raggiunto un accordo politico sulla revisione del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2021-2027. Tuttavia, la proposta non è stata ancora formalizzata a causa del veto posto dall’Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orbán. Di fronte a questa impasse, è probabile che un vertice UE straordinario venga convocato all’inizio del 2024 per una decisione finale.
50 Miliardi all’Ucraina?
L’ultima proposta del Consiglio Europeo prevede un budget di 64,6 miliardi di euro, inferiore ai 99 miliardi proposti inizialmente dalla Commissione Europea. Di questi, 50 miliardi sono destinati all’Ucraina, suddivisi tra prestiti (33 miliardi) e sussidi (17 miliardi). Altre riassegnazioni per 10,6 miliardi di euro provengono da diversi capitoli del budget, portando a un totale di 21 miliardi di euro di nuovi fondi richiesti dagli Stati membri.
Altri fondi
Nel dettaglio, oltre ai fondi per l’Ucraina, sono previsti 9,6 miliardi di euro per le migrazioni, con 2 miliardi destinati alla gestione delle frontiere e 7,6 miliardi per il vicinato e il resto del mondo, inclusi 2 miliardi per il Sud. Il fondo per l’innovazione riceverà 1,5 miliardi, destinati esclusivamente alla difesa, mentre 2 miliardi saranno allocati allo strumento per la flessibilità e 1,5 miliardi alla riserva di solidarietà e per gli aiuti d’urgenza.
Veto dell’Ungheria
Il premier ungherese Orbán ha espresso la sua opposizione all’apertura dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’UE, sostenendo che le conseguenze finanziarie ed economiche non dovrebbero essere a carico dell’Ungheria. Orbán ha inoltre richiesto il rilascio di tutti i fondi europei bloccati, circa 20 miliardi di euro, prima di considerare la revoca del veto sugli aiuti all’Ucraina.
Il blocco dei finanziamenti UE all’Ucraina da parte dell’Ungheria ha trovato favore a Mosca, con il portavoce del presidente russo Dmitri Peskov che ha lodato l’Ungheria per la difesa dei propri interessi.
Europa in difficoltà senza l’Ungheria
Di fronte a questa situazione, la premier estone Kaja Kallas ha evidenziato la difficoltà di procedere senza l’Ungheria, sottolineando la necessità di trovare nuovi strumenti e ottenere un mandato dai rispettivi parlamenti. Nonostante le sfide, c’è una forte volontà tra i 26 Stati membri di raggiungere un risultato, con Kallas che si dice fiduciosa nella ricerca di una soluzione entro gennaio, data la determinazione dei 26 a sostenere l’Ucraina.