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Yemen, Houthi attaccano portaerei USA: Trump risponde con raid a tappeto

17 Mar 2025 - Mondo

Secondo attacco in 24 ore alla USS Harry S. Truman nel Mar Rosso. Il presidente Trump ordina una massiccia offensiva aerea contro gli Houthi: "Se non si fermano, per loro sarà l’inferno". Tensione altissima con l'Iran.

Yemen, Houthi attaccano portaerei USA: Trump risponde con raid a tappeto

Secondo attacco in 24 ore alla USS Harry S. Truman

La tensione nel Mar Rosso è alle stelle. Per la seconda volta in meno di 24 ore, i ribelli Houthi dello Yemen hanno lanciato missili e droni contro la portaerei statunitense USS Harry S. Truman e le unità navali che la scortano. L’operazione, rivendicata dai miliziani filo-iraniani, è stata definita una rappresaglia per gli attacchi aerei ordinati dal presidente Donald Trump contro le infrastrutture militari dei ribelli nello Yemen.

L’offensiva degli Houthi è avvenuta nelle prime ore del mattino e ha coinvolto missili balistici e droni suicidi, confermando l’elevato livello di capacità tecnologica acquisita dal gruppo, con il sostegno strategico di Teheran. Non è ancora chiaro se gli attacchi abbiano provocato danni significativi alle unità americane, ma la Marina USA ha confermato di aver intercettato e neutralizzato parte delle minacce.

Gli Stati Uniti colpiscono duro nello Yemen: oltre 50 morti tra i ribelli Houthi

Nella notte precedente, il Pentagono aveva condotto una serie di attacchi mirati su larga scala contro installazioni militari degli Houthi. Gli obiettivi principali sono stati basi di lancio missilistiche, centri di comando e sistemi di difesa aerea, con l’obiettivo di neutralizzare la minaccia che i ribelli rappresentano per le rotte marittime internazionali.

Secondo fonti locali, il bilancio dei raid americani si aggira sui 53 morti, tra cui donne e bambini, come dichiarato dal Ministero della Sanità yemenita, controllato dagli stessi Houthi. Tuttavia, non è insolito che le milizie ribelli gonfino i numeri delle vittime civili per alimentare la narrativa anti-occidentale e raccogliere supporto da altri attori della regione.

Trump avverte gli Houthi: “Se non si fermano, per loro sarà l’inferno”

A differenza della gestione passata della crisi da parte dell’amministrazione Biden, criticata per la sua morbidezza, il presidente Trump ha adottato un approccio deciso e senza compromessi. Dopo aver ordinato l’operazione contro gli Houthi, ha dichiarato:

“La risposta di Joe Biden è stata talmente patetica e debole, che gli Houthi hanno continuato ad attaccare impunemente. Ora basta. Se non si fermano, per loro sarà l’inferno”.
Nel suo messaggio su Truth Social, Trump ha evidenziato come l’America non possa più permettersi di lasciare le principali vie marittime del mondo in balia di gruppi terroristici finanziati da Teheran.

Il sostegno dell’Iran e il pericolo di un’escalation regionale

L’Iran rimane il grande regista dietro l’azione degli Houthi. Fonti dell’intelligence statunitense e israeliana hanno confermato che Teheran fornisce ai ribelli yemeniti armi avanzate, intelligence e supporto logistico, trasformandoli in una minaccia diretta non solo per gli Stati Uniti, ma anche per l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e Israele.

L’escalation nel Mar Rosso potrebbe avere ripercussioni su scala regionale, poiché un’eventuale risposta americana ancora più dura potrebbe innescare una reazione da parte delle forze iraniane o delle loro milizie alleate in Iraq, Siria e Libano.

Gli Houthi sfidano Trump: “Risponderemo con un’escalation”

Nonostante la potenza di fuoco americana, i ribelli Houthi hanno ribadito la loro intenzione di non cedere. Nasruddin Amer, vice capo dell’ufficio stampa del gruppo, ha dichiarato che:

“Sana’a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide”.
L’ufficio politico degli Houthi ha poi aggiunto che la risposta alla nuova offensiva americana sarà un’escalation ulteriore, con possibili attacchi non solo alle navi statunitensi, ma anche ad altre imbarcazioni occidentali che transitano nel Mar Rosso.

Un’altra dichiarazione di un alto funzionario Houthi, ripresa dai media arabi, ha lanciato una minaccia diretta a Trump e a Netanyahu:

“State scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste”.

Verso un nuovo fronte di guerra nel Mar Rosso?

Il Mar Rosso, snodo fondamentale per il commercio globale, rischia di trasformarsi in un vero e proprio campo di battaglia tra Stati Uniti e Iran attraverso i loro proxy. Mentre Washington cerca di ristabilire la libertà di navigazione e inviare un chiaro segnale di deterrenza, Teheran sembra determinata a utilizzare gli Houthi come arma per testare i limiti della risposta americana.

Se gli attacchi continueranno, è probabile che Trump autorizzi nuove azioni militari più incisive, che potrebbero includere l’eliminazione mirata dei leader Houthi o addirittura operazioni con forze speciali sul campo.

La domanda ora è: l’Iran è pronto a rischiare un confronto diretto o continuerà a operare nell’ombra, usando gli Houthi come pedine? La risposta arriverà nei prossimi giorni, con il rischio concreto di un’escalation su larga scala.

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